L'epoca in cui visse
l'abate Egidio (in francese Gilles) non si conosce con
precisione. Alcuni storici lo identificano con l'Egidio inviato
a Roma da S. Cesario di Arles all'inizio del secolo VI; altri lo
collocano un secolo e mezzo più tardi, e altri ancora datano la
sua morte tra il 720 e il 740.La leggenda in questo caso non ci
viene in aiuto, poiché tra i vari episodi della vita del santo
annovera anche quello che viene illustrato da due vetrate e da
una scultura del portale della cattedrale di Chartres, in cui è
raffigurato S. Egidio mentre celebra la Messa e ottiene il
perdono di un peccato che l'imperatore Carlo Magno (768-814) non
aveva osato confessare a nessun sacerdote. La tomba del santo,
venerata in un'abbazia della regione di Nimes, risaliva
probabilmente all'epoca merovingica, anche se l'iscrizione non
era anteriore al secolo X, data in cui fu anche composta la Vita
del santo abate, intessuta di prodigi sul tipo delle pie
leggende raccontate a scopo di edificazione.
Tra le narrazioni che più hanno contribuito alla popolarità del
santo vi è quella della cerva inviata da Dio per recare il latte
al pio eremita, che viveva da anni rintanato in un bosco,
lontano dal consorzio umano. Un giorno la benefica cerva incappò
in una battuta di caccia condotta dal re in persona. Il regale
cacciatore inseguì la preda, ma al momento di scoccare la
freccia non si accorse che l'animale spaurito era già ai piedi
dell'eremita. Così il colpo destinato al mansueto quadrupede
ferì, seppur di striscio, il pio anacoreta. L'incidente ebbe un
seguito facilmente intuibile: il re, divenuto amico di Egidio,
si fece perdonare facendogli omaggio dell'intero territorio, sul
quale più tardi sorse una grande abbazia. Qui il buon eremita,
in cambio della solitudine irrimediabilmente perduta, ebbe il
conforto di veder prosperare un'attiva comunità di monaci, di
cui Egidio fu l'abbas, cioè il padre. Numerose sono le
testimonianze del suo culto in Francia, Belgio e Olanda, in cui
viene invocato contro il delirio della febbre, la paura e la
follia. |